Giacomo Chilesotti (1912-1945)

La breve ma intensa vita di Giacomo Chilesotti ci riporta ad un momento storico nel quale tanti giovani compirono scelte coraggiose in nome di profondi valori umani e civili per la rinascita dell’Italia dopo il lungo periodo della dittatura e la terribile esperienza della guerra.

Giacomo Chilesotti nasce a Thiene nel 1912.

Si laurea nel 1936 a Padova in ingegneria industriale meccanica.

Una profonda fede lo porta a condividere attività spirituali e assistenziali di diverse associazioni cattoliche.

Ama le montagne e “le ascensioni solitarie (come affermerà in seguito la sorella Anna) quelle che consentono non solo di concentrarsi sui propri pensieri ma di sentire la vicinanza a Dio”.

L’esperienza militare, prima a Bolzano e poi in Africa dove partecipa alla campagna di El Alamein, gli svelano la drammatica realtà di tanti giovani mandati allo sbaraglio.

Dopo l’8 settembre 1943 matura la convinzione di non poter sottostare ai tedeschi e al regime della Repubblica di Salò.

Quando entra attivamente nella Resistenza sceglie il nome di battaglia “Nettuno” che cambierà in “Loris” nel settembre del 1944, dopo la morte dell’amico Rinaldo Arnaldi “Loris”.

Diventa comandante della “Brigata Mazzini” e in seguito della divisione partigiana “Monte Ortigara”.

In varie occasioni sfugge fortunosamente alla cattura ma il 27 aprile 1945, ad un posto di blocco a Sandrigo, cade sotto una raffica di mitra.

Nel 1980 le Autorità competenti decisero di intitolare l’Istituto Tecnico Industriale di Thiene a Giacomo Chilesotti per ricordare un concittadino che con coerenza, impegno e abnegazione, fino al sacrificio della propria vita, poteva indicare a tutti, giovani e adulti, sinceri ideali di giustizia e di libertà.

Oggi questo messaggio, che rimane di grande attualità, ci invita a rivolgere a Giacomo Chilesotti e a quanti operarono con lui la nostra riconoscenza.

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